Nel secondo trimestre del 2023, si è registrato un rallentamento della crescita nei Paesi OCSE, come indicato dalle stime preliminari diffuse dall'organizzazione. Il Prodotto Interno Lordo (PIL) dei 38 Paesi membri dell'OCSE è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, quando aveva mostrato una crescita dell'0,5%.
Questa tendenza conferma l'andamento di "crescita moderata" che perdura dal primo trimestre del 2022, secondo l'analisi dell'OCSE.
Nel contesto del G7, la dinamica è invece opposta: il PIL del secondo trimestre ha registrato un incremento dell'0,5% rispetto allo 0,4% dei primi tre mesi. Tuttavia, occorre evidenziare notevoli disparità tra le sette principali potenze mondiali. Il Giappone si è distinto per una "crescita considerevole" (+1,5%), mentre l'Italia ha subito una contrazione del -0,3%.
Quando sentirete una informazione del tipo: “Nei paesi G7 il PIL è in crescita con incremento 0,5% rispetto allo 0,4% dei primi tre mesi del 2023”. Notizia vera ma fuorviante se no detta per intero, come si specifica in seguito.
All'interno dei Paesi del G7, emersi sono due fronti: da un lato, si riscontra una "crescita considerevole" in Giappone (che ha accelerato da +0,9% nel primo trimestre a +1,5%), così come in Francia (da +0,1% a +0,5%). Gli Stati Uniti e il Regno Unito presentano un'accelerazione più modesta, ma significativa, con tassi rispettivamente del +0,6% (rispetto al +0,5%) e +0,2% (rispetto al +0,1%).
Dall'altro lato, l'analisi dell'OCSE evidenzia un contesto differente. In Italia, il PIL ha subito una contrazione dell'0,3% dopo aver registrato una crescita dell'0,6% nel primo trimestre. Anche il Canada ha sperimentato un rallentamento (+0,3% rispetto al +0,8%). La Germania, invece, è rimasta sostanzialmente stabile dopo le contrazioni dei due trimestri precedenti. (Fonte Ansa)
Approfondimento
“PIL ITALIA, è il prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL) rappresenta il risultato finale dell'attività produttiva delle unità residenti. È pari alla somma del valore aggiunto ai prezzi base delle unità produttive residenti, più le imposte sui prodotti al netto dei contributi ai prodotti.
L’ISTAT ne diffonde una variazione percentuale congiunturale, calcolata sul trimestre precedente, e una tendenziale, calcolata rispetto all’anno precedente”. (Soldi online)