Nell'economia italiana, qualcosa si è inceppato, nonostante i roboanti annunci sociali sul "nuovo miracolo economico delle destre," che sono stati prontamente smentiti. I dati stanno suscitando preoccupazione tra gli economisti, e con l'arrivo imminente di una manovra che, sebbene fosse annunciata come trionfale, rischia ora di mettere fine ai sogni di gloria del Centrodestra, questa preoccupazione è ulteriormente accentuata. A farlo intendere è soprattutto il nuovo segretario confederale della CGIL Veneto, Christian Ferrari, che, parlando degli ultimi dati ISTAT sul PIL, ha spiegato che la frenata registrata nel secondo trimestre "è una pessima notizia per l'economia italiana."
Secondo Ferrari, "la causa principale è la compressione della domanda interna, una conseguenza diretta delle scelte del governo che ha fatto poco o nulla per sostenere salari e redditi, nonostante un'inflazione che, pur in diminuzione, resta troppo alta, specialmente per quanto riguarda il carrello della spesa." Egli aggiunge: "Se aggiungiamo un PNRR sempre più impantanato e l'assenza di qualsiasi politica industriale, ci rendiamo immediatamente conto dell'inevitabilità di quanto sta accadendo. In questo contesto, il taglio delle misure contro la povertà, a partire dal reddito di cittadinanza, non solo acuisce una questione sociale già drammatica, ma risulterà controproducente anche per la stessa crescita del Paese," conclude il sindacalista.
Anche Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, sostiene che "il calo del PIL è allarmante. Il rischio di una recessione tecnica è imminente. Se riusciremo a evitare questo scenario e a non varcare quel tunnel, sarà solo grazie alle vacanze degli italiani nel terzo trimestre, che agiranno da volano per la ripresa dei servizi."
Il Presidente Conte dichiara: "Fino a oggi, la Meloni si è vantata per la crescita del PIL, che in realtà è letteralmente crollato a causa dell'inerzia e dell'incapacità del Governo, il quale sta dilapidando l'eredità di crescita di quasi l'11% nel biennio 2021-2022." Conte sottolinea come la crescita di cui la premier Meloni si è fin qui vantata sia in realtà "frutto delle misure su cui ho investito quando ero al Governo, misure che questo Governo ha cancellato, tagliato e demonizzato."